VIVERE ALLA PRESENZA DI DIO IL TEMPO IN FAMIGLIA

Celebriamo in questa domenica la FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA. La famiglia di Nazareth viene proposta come modello per tutte le nostre famiglie. O meglio la vita di Gesù a Nazareth è modello per la nostra vita cristiana. Di questo il Vangelo dice poco, pochissimo. Solo due versetti al termine del capitolo 2 di Luca. “51 Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Come interpretare questo tempo passato a Nazareth, un tempo di silenzio da parte di Gesù per evitare di considerarlo solo un momento transitorio o di attesa della vera missione? Nazareth è la vita di Gesù, non semplicemente la sua prefazione. È la missione redentrice in atto, non la sua mera condizione storica. Nazaret è il lavoro, la continuità, la prossimità domestica del Figlio che si nutre per lunghissimi anni di ciò che sta a cuore all’abbà-Dio. E’ l’amore che si fa attesa, prossimità, relazione all’interno delle mura domestiche, cura. Amore che raggiungerà il suo punto estremo nel dono di se, da parte del Figlio, sulla Croce. E’ la sottomissione alla volontà del Padre che si manifesta nelle piccole cose di ogni giorno.

Santa Famiglia di Nazaret, 
insegnaci il raccoglimento, l’interiorità; 
dacci la disposizione ad ascoltare le buone ispirazioni 
e le parole dei veri maestri; 
insegnaci la necessità del lavoro di preparazione, 
dello studio, della vita interiore personale, 
della preghiera che Dio solo vede nel segreto. 
Insegnaci cos’è la famiglia, 
la sua comunione d’amore, 
la sua austera e semplice bellezza, 
il suo carattere sacro e inviolabile; 
insegnaci come sia dolce e insostituibile la sua pedagogia 
e come sia fondamentale e insuperabile la sua sociologia. 
Insegnaci cos’è il lavoro; 
a comprendere e celebrare la legge severa e redentrice della fatica umana; 
a ricomporre la coscienza della dignità del lavoro. 
Concedici di essere ammessi da te, o Maria, o padrona di casa, 
insieme col mite e forte tuo sposo, san Giuseppe, 
nell’intimità con Cristo, 
il tuo umano e divino Figliolo Gesù.