Kaire

All’inizio del tempo di Avvento e per tutto il periodo il nostro arcivescovo Mario propone un’interessante iniziativa, Due minuti di preghiera ogni sera con lo scopo dichiarato di rinvigorire lo Spirito, nostro e delle nostre comunità. Ci dice: “C’è una emergenza spirituale: lo spirito della gente di questo tempo rischia di inaridirsi. Resteranno solo ossa aride? Profetizza, figlio dell’uomo! Ecco io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete (Ez 37,4.5). La nostra Chiesa è destinataria di una profezia e responsabile di una profezia. Questo tempo di desolazione è il tempo della nostra missione. Per san Carlo il suo tempo era tempo di missione: la riforma della Chiesa. Per l’Arcivescovo Montini il suo tempo era tempo di missione: l’annuncio della paternità di Dio. Per noi il nostro tempo è tempo di missione: affrontare l’emergenza spirituale. L’emergenza spirituale di questo tempo è di essere incapaci o impediti di ascoltare lo Spirito. La Missione 2020 non è la proposta di un contenuto dottrinale nuovo o particolarmente urgente come per ricordare qualche cosa di importante. Piuttosto è una missione modesta: siamo inviati a rispondere alle domande, a incoraggiare percorsi di sapienza: Infonda il Signore sapienza nel cuore. La crisi di fede che la nostra Chiesa sta vivendo ci fa ammalare di frustrazione, di banalità, di nervosismo. L’esperienza dell’impotenza di fronte al virus, di fronte alla dispersione del popolo cristiano che se ne va via dalle nostre comunità, di fronte alla pochezza dei nostri mezzi, invece che convincerci ad abbandonarci alla grazia, ci induce ad agitarci per troppe cose, a logorarci in discussioni inconcludenti. Mi propongo di aiutare le famiglie a praticare la preghiera nella “chiesa domestica”. Mi impegno per entrare in tutte le case che mi accolgono per un momento chiamato Il Kaire delle 20,32 Ogni sera per il tempo di Avvento chi desidera può collegarsi sui nostri mezzi di comunicazione per qualche minuto. Invito tutti, famiglie, persone sole, comunità, a partecipare a questo Kaire. Chiedo anche di farsi promotori di questo segno modestissimo di preghiera insieme, proponendolo nelle comunità e proponendo altri momenti simili a familiari, colleghi, amici. Le determinazioni decretate dalle competenti autorità e le necessità di reciproco aiuto che segnano questo periodo possono essere momento di dispersione, di sperpero di tempo, di inconcludenza. Dobbiamo continuare a credere che la situazione è occasione in cui è possibile ascoltare la voce di Dio, rispondere all’attrattiva di Gesù, lasciarsi condurre dal vento amico dello Spirito e quindi dare ordine al tempo disponibile con una saggia regola di vita, con una disponibilità a destinare tempo a servizio degli altri nelle attenzioni che sono richieste: dalla famiglia, in particolare dai nonni, dal vicinato, dalle forme di volontariato che si prendono cura di coloro che sono nel bisogno e non hanno chi li aiuti”.