Per non tornare indietro, nessuno sia lasciato indietro
Oggi, festa liturgica di CRISTO RE, si celebra la giornata della Caritas. Quello strumento che ogni parrocchia ha per favorire l’attenzione ai più poveri e per educarci nell’attenzione ad ogni fragilità a far nostro il messaggio evangelico. Nella proposta pastorale per questo nuovo anno il nostro vescovo Mario ci ha ricordato che “siamo chiamati a un esercizio del pensiero che sia insieme esercizio di carità fraterna, esercizio di profezia, esercizio di ascolto e di dialogo. … È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della situazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, unico salvatore nostro e di tutti i fratelli e le sorelle che abitano in questo mondo”.
L’esperienza che stiamo vivendo ci sollecita alla necessità di non tornare a chiuderci in modelli e stili di vita improntati sull’individualismo, sul successo personale, sul benessere dei singoli a prescindere da quello degli altri. La prospettiva della cura, intesa come capacità di attenzione reciproca per il benessere collettivo, si rende più che mai necessaria: per non tornare indietro e per non lasciare indietro nessuno.
Papa Francesco ha scritto in questa occasione: “Questo momento che stiamo vivendo ha messo in crisi tante certezze. Ci sentiamo più poveri e più deboli perché abbiamo sperimentato il senso del limite e la restrizione della libertà. … Abbiamo maturato l’esigenza di una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole. Questo è un tempo favorevole per «sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo San Paolo: «Mediante l’amore siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso. […] Portate i pesi gli uni degli altri» (Gal 5,13-14; 6,2). L’Apostolo insegna che la libertà che ci è stata donata con la morte e risurrezione di Gesù Cristo è per ciascuno di noi una responsabilità per mettersi al servizio degli altri, soprattutto dei più deboli. Non si tratta di un’esortazione facoltativa, ma di una condizione dell’autenticità della fede che professiamo
Vi invito a conoscere ciò che la Caritas della nostra parrocchia sta facendo, a interessarvi delle sue iniziative e, nei limiti delle vostre possibilità, a dare la vostra collaborazione. E’ un modo per provare costruire, nel nostro piccolo, una società più giusta e più fraterna.