Eccomi, manda me

Oggi si celebra nella nostra diocesi la GIORNATA MISSIONARIA che ha come titolo, slogan la parola di Isaia: Eccomi manda me. Illuminanti le parole di papa Francesco che nell’abituale messaggio per questa giornata così dice:

In questo anno, segnato dalle sofferenze e dalle sfide procurate dalla pandemia da Covid 19, questo cammino missionario di tutta la Chiesa prosegue alla luce della parola che troviamo nel racconto della vocazione del profeta Isaia: «Eccomi, manda me» (Is 6,8). È la risposta sempre nuova alla domanda del Signore: «Chi manderò?» (ibid.). Questa chiamata proviene dal cuore di Dio, dalla sua misericordia che interpella sia la Chiesa sia l’umanità nell’attuale crisi mondiale. «Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti” (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme». Siamo veramente spaventati, disorientati e impauriti. Il dolore e la morte ci fanno sperimentare la nostra fragilità umana; ma nello stesso tempo ci riconosciamo tutti partecipi di un forte desiderio di vita e di liberazione dal male. In questo contesto, la chiamata alla missione, l’invito ad uscire da sé stessi per amore di Dio e del prossimo si presenta come opportunità di condivisione, di servizio, di intercessione. La missione che Dio affida a ciascuno fa passare dall’io pauroso e chiuso all’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé. …. Celebrare la Giornata Missionaria Mondiale significa anche riaffermare come la preghiera, la riflessione e l’aiuto materiale delle vostre offerte sono opportunità per partecipare attivamente alla missione di Gesù nella sua Chiesa. La carità espressa nelle collette delle celebrazioni liturgiche della terza domenica di ottobre ha lo scopo di sostenere il lavoro missionario svolto a mio nome dalle Pontificie Opere Missionarie, per andare incontro ai bisogni spirituali e materiali dei popoli e delle Chiese in tutto il mondo per la salvezza di tutti.

In realtà sarà domenica prossima che incontreremo l’esperienza di un missionario, Padre Luca, che ci racconterà della sua parrocchia nelle isole Bijagos in Guinea Bissau, In uno scritto che pubblicheremo sul sette di settimana prossima ci invita all’aiuto e soprattutto alla preghiera perché: “tutto ciò che faccio ha la sua radice e fondamento in Gesù, parola di Dio incarnata che ci mostra il vero volto di Dio, Padre e madre amorevole”. In attesa di incontrarlo cominciamo in questa settimana a pregare per lui e per tutti coloro chiamati a testimoniare l’amore di Dio nel mondo.